Non distruggere il tuo futuro – Riflessioni personali di un abitante di Casal Monastero

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Riportiamo una mail pervenutaci il 20 Aprile scorso.

Oggetto : Notizie dal fronte
Data : Mercoledì 20 Aprile 2011 06:31:57

Buona sera, volevo informarvi di quello che succede nel nostro quartiere…
La foto che ho allegato (la potete vedere in fondo all’articolo, ndr) ritrae oggi un giovane albero di nespolo che ho piantato nel cortile condominiale di via Monteleone Sabino già da alcuni anni: per inciso, l’albero nasce da un frutto messo per caso in un vaso e curato sul balcone con amore e pazienza per circa 6 anni e poi trapiantato in un’aiuola libera del cortile per poter crescere più grande.
Insomma, quest’albero sano, forte, amato e curato come un figlio è stato torturato con scientifica malvagità da ignoti, probabilmente giovani che frequentano quell’ambito, ma giovani veramente nel senso che potrebbero avere anche solo 10-12 anni.
Nella foto si vede che oltre ad avergli strappato le foglie e tutti i rami, anche la corteccia è stata asportata ad arte per impedirne un’eventuale ripresa.
Il tutto in un cortile condominiale dove in teoria non sarebbe consentito l’ingresso (in teoria, nel senso che non c’è una sbarra o un cancello).
Senza soffermarsi sul dispiacere personale di vedere torturato e ucciso qualcosa che è stato curato giornalmente per anni!
La mia riflessione è la seguente: oggi ci si diverte a fare crudelmente del male a un albero, domani questo stesso sport si potrà applicare ai citofoni, alle cassette della posta, ai portoni, alle auto in sosta fino ad arrivare – perchè no? – ai bimbi più piccoli che già girano soli per il quartiere.
Sono allibita da quanto sta accadendo sotto i nostri occhi senza che neanche la nostra capacità di essere scandalizzati venga scossa.
L’associazione di quartiere si sta dando tanto da fare per abbellire la nostra quotidiana realtà, ma noi sappiamo trasmettere ai nostri figli il rispetto del verde, delle cose altrui, della vita in generale?
Il mio è un appello a non restare indifferenti di fronte al degrado che ci sta venendo incontro a grandi passi attraverso gli sguardi annoiati e noncuranti dei ragazzi che girano per le strade del quartiere.
Come possiamo aiutarli a capire che stanno distruggendo sopratutto il loro futuro?
Scusate se sono stata troppo lunga.
Paola

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