Prolungamento Metro B – Il TAR sospende la gara d’appalto

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Il ricorso era stato presentato dall’associazione temporanea d’impresa, consorzio composto dai costruttori romani (ACER) di Eugenio Batelli e Lega Coop, arrivati secondi nell’affidamento dei lavori. Tutto viene rimandato a novembre quando i giudici amministrativi decideranno nel merito. I lavori erano stati aggiudicati dal gruppo Vianini-Salini-Ansaldo, per un importo di 550 milioni.

Il blocco del prolungamento della metro B da Rebibbia a Casl Monastero era nell’aria. La seconda sezione del Tar del Lazio, infatti, in tarda mattinata di oggi, ha deciso di sospendere i provvedimenti con cui Roma metropolitane ha aggiudicato il 9 settembre scorso i lavori al gruppo Vianini-Salini-Ansaldo, per un importo di 550 milioni. Ora bisognerà attendere novembre affinché i giudici amministrativi si pronuncino nel merito.

Il ricorso era stato presentato dall’associazione temporanea d’impresa, consorzio composto dai costruttori romani (Acer) di Eugenio Batelli e Lega coop, arrivati secondi nell’affidamento dei lavori. «Siamo soddisfatti – afferma a Paese sera Sandro Filabozzi, responsabile del Consorzio cooperative costruzioni – del fatto che la nostra richiesta di sospensiva sia stata accolta. Ora il Comune non può procedere all’apertura dei cantieri».

A difendere l’associazione d’impresa gli avvocati Salvatore Napolitano e Michele de Cilla che contestano ai vincitori soprattutto di aver offerta una stazione in meno (Torraccia) e un ribasso (1,14 per cento) inferiore a quello dei loro assistiti (3,06 per cento). In più si contesta ad Alemanno la lettera, come riportato in un articolo del Corriere della sera, con la quale «scrisse a Roma metropolitane per ‘adeguare’ l’offerta dei vincitori». Un brutto colpo, dunque, per la giunta comunale che ora, oltre a vedersi prolungare i tempi di realizzazione della metro B, rischia di pagare anche un risarcimento danni tra i 20 e i 50 milioni di euro.

«L’ho detto già in altre occasioni – rincara la dose Mauro Giachi, vicepresidente regionale della Lega – siamo rimasti perplessi su come è stata gestita l’intera vicenda». Insomma a chi tocca realizzare i 3,8 chilometri di prolungamento della linea B sarà il tribunale amministrativo a deciderlo. Ammesso che nessuno ricorra al Consiglio di Stato.

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