Prolungamento Metro B

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INCONTRO DEL 23 FEBBRAIO 2012, UNA VERA ASSEMBLEA PARTECIPATA…

Finalmente una sala gremita ha fatto da giusta cornice alla presentazione pubblica del progetto vincitore della gara per il prolungamento della Metro B tratta Rebibbia-Casal Monastero.

L’ottima risposta dei cittadini è un segnale chiaro ed inequivocabile dell’importanza che riveste quest’opera, della curiosità che suscita e dell’attesa con la quale viene sognata.

Dopo un iniziale preambolo del Presidente del C.d.Q., Alessandro Zaghini, ha preso la parola l’Arch. Sandri, tecnico della Soc. Romametropolitane, il quale ha illustrato il tracciato previsto, le fermate e il nodo di scambio, e con l’ausilio di alcune diapositive, ha permesso a tutti i presenti di capire sufficientemente quali sono state le modifiche apportate dalla Soc. Salini & C. rispetto al progetto originario.
Riassumendole, le peculiarità principali del nuovo progetto rispetto al precedente, riguardano:

  1. Scavo Profondo; effettuato con il metodo della Talpa a due fori, questo accorgimento oltre a permettere di evitare l’abbattimento dei palazzi esistenti lungo il tracciato, consente di superare lo scoglio Soprintendenza archeologica per lunghi tratti (escluse fermate e deposito);
  2. Nuova ubicazione del Deposito Vagoni; la nuova posizione alle spalle della centrale elettrica di via di Casal Monastero e la sua realizzazione completamente interrata, consentirà un minore impatto ambientale oltre all’eliminazione della rumorosità dovuta alle operazioni notturne di manutenzione ordinaria delle carrozze, inoltre, sarà evitato sia il “tronchino” che attraversava il quartiere, che l’ubicazione del deposito in zona esondabile prevista nella precedente versione del progetto;
  3. Riduzione di una Fermata; la scelta di eliminare la fermata di Torraccia sembrava determinare un allontanamento della stessa dalla zona abitata, invece la nuova ubicazione si discosta dalla precedente di poco più di 50 metri ed essendo comunicante tra i due quartieri potrebbe rappresentare quella soluzione tanto attesa per collegare “pedonalmente” le due zone;

Terminata l’esposizione del progetto, ha preso la parola l’Assessore alla Mobilità di Roma Capitale, Antonello Aurigemma che, con un breve discorso introduttivo, ha nuovamente ribadito il suo preciso impegno alla collaborazione con i comitati e le associazioni del territorio, così come avvenuto con la Metro B1, dove la partecipazione dei cittadini ai numerosi incontri è stata determinante per la collegialità delle scelte.

A dimostrazione di questa volontà, infatti, essendo state formulate dai presenti numerose domande in merito alla connessione della nuova viabilità con quella attuale, l’Assessore ha dato la propria disponibilità ad un nuovo incontro, su questo specifico tema, già nella prossima settimana (data da confermare).

E’ evidente che le maggiori preoccupazioni dei cittadini riguardano sia la viabilità che la realizzazione delle cubature connesse al progetto, i disegni preliminari, presentano infatti, almeno tre edifici di altezze notevoli (circa 80 mt – 25 piani), questa eventualità dovrà essere necessariamente rivista e cambiata dai progettisti per evitare di incidere negativamente non solo sull’aspetto architettonico del territorio ma anche e soprattutto su quello sociale e della sicurezza di tutta la zona.
L’opportunità di confronto concessa dall’Assessore Aurigemma ha prodotto, da parte dei cittadini, le seguenti domande che vi riportiamo in sintesi:

  1. Angelo C. – Dopo tanti anni di progetti, quest’opera sarà finalmente trasformata in realtà?
  2. Francesco M. – Il pericolo derivante dalle troppe cubature è l’accrescimento del disagio sociale causato dall’aumento esponenziale dei residenti concentrati in ambiti ristretti – NO a una nuova Tor Bella Monaca, NO a un nuovo Corviale;
  3. Anna M. – Chiedo maggiori spiegazioni in merito al tratto Rebibbia-S. Basilio, saranno tutelati gli edifici esistenti?;
  4. Domenico A. – La progettazione illustrata prevede la realizzazione di edifici molto alti, questi tengono conto dei vincoli dettati dal piano regolatore o possono derogare? I risparmi determinati dalla riduzione del numero delle fermate e dall’accorciamento del tracciato, possono essere convertiti in un aumento dei Servizi nelle zone interessate dal tracciato ed in particolare dal nodo di scambio? In merito ai tempi, quali sono realmente quelli previsti?
  5. Giovanni N. – Le nuove modalità realizzative (scavo in talpa ed altro) possono causare un incremento dei costi che andrebbero a gravare sull’opera? E questi costi, potrebbero determinarne la rinuncia da parte del realizzatore?
  6. Paolo C. – La situazione dell’attuale viabilità ci costringe a continue file di automobili ferme, sia sulle consolari che nei tratti interquartiere, è necessario migliorarla tenendo conto degli aumenti demografici delle compensazioni urbanistiche, dei nuovi piani di zona, degli art.11 e delle cubature che introdurrà la Metro, quali sono le previsioni di progetto? La Società seconda classificata, può ricorrere al consiglio di stato e bloccare nuovamente l’iter realizzativo dell’opera?
  7. Giovanni M. – Ancora sulla viabilità, preoccupa non poco la dimensione delle attuali carreggiate (vedi via S. Severino Marche e via Fabriano), così come i continui incidenti che accadono sulle rampe dell’uscita 12 del GRA, sono state valutate queste problematiche? Le grandi rotatorie previste dentro e fuori dal GRA, consentono una viabilità fluida o il problema sarà soltanto spostato?
  8. Arnaldo M. – Le planimetrie del progetto di gara, messe a disposizione sul sito del C.d.Q., non risultano di facile lettura, potrebbe l’Assessorato o Romametropolitane inserirne di più chiare? Nella zona destinata al nuovo nodo di scambio si sta provvedendo ad una piantumazione di alberi, sembra uno spreco di risorse pubbliche, non sarebbe meglio utilizzare queste risorse per migliorare le aree verdi abbandonate del nostro quartiere? Nella redazione dei progetti delle strade, spesso non si tiene conto di quanto accade normalmente sulla viabilità attuale, chiusini che sprofondano, caditoie ostruite o non funzionanti, insomma, si può tenerne conto in questa nuova fase progettuale per evitare il ripetersi di tali spiacevoli inconvenienti, peraltro pericolosi per la pubblica incolumità? Il nuovo assetto della viabilità della zona comporterà inevitabilmente un aumento del traffico veicolare, nell’ambito di questa ridefinizione complessiva, si prevede anche l’allargamento del tratto finale di via S. Alessandro verso via Tiburtina?

Ad alcune delle domande sopra riportate l’Assessore ha risposto durante il corso della riunione, mentre, per tutte quelle inerenti la viabilità e l’edificazione, si è preso appuntamento per un nuovo incontro pubblico da effettuarsi la prossima settimana.

E’ chiaro che anche noi del C.d.Q. avevamo in mente delle domande da porre all’Assessore, alcune delle quali comunque simili a quelle sopra riportate, ma abbiamo preferito che fosse la cittadinanza a “muovere i primi passi” di questo processo partecipativo che auspichiamo prosegua su più fronti, nelle assemblee pubbliche e nei tavoli ristretti dedicati alle istanze dei Comitati, istanze che dovranno essere poi recepite dai progettisti.

Sarà nostro compito confermare ai cittadini il luogo, l’orario e la data fissata per il nuovo, prossimo incontro.

Cordiali saluti.

A.S.S.C. Casal Monastero
Il Direttivo

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