Affrancazioni, la delibera approda in Aula.

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Cittadini ai consiglieri: “Non votate la delibera” „Il presidente dell’Unione dei comitati: “Pronti a impugnare la delibera”“

“Siamo pronti ad impugnare la delibera non appena verrà approvata”. L’Unione dei piani di zona è pronta a fare battaglia alla delibera numero 54, approvata dalla Giunta Raggi il 7 agosto scorso con l’intento di coordinare, sistemare e semplificare le procedure di trasformazione e di affrancazione degli immobili realizzati nei piani di zona e quindi sottoposti a un regime di edilizia agevolata destinata alle famiglie con redditi più bassi. Il provvedimento arriverà domani in Aula Giulio Cesare per la votazione definitiva ed è per questo che i cittadini hanno chiesto a tutti i consiglieri di non votare il provvedimento.

Nelle scorse settimane la delibera è passata da un lungo confronto tra i consiglieri, i tecnici del dipartimento e i rappresentanti dei cittadini nel corso di diverse sedute della commissione Urbanistica presieduta da Donatella Iorio. Un confronto che però, stando alle dichiarazioni del comitati, non ha soddisfatto i cittadini. Stiamo parlando di un provvedimento che stabilisce i tempi, i modi e soprattutto gli importi sia per l’affrancazione, ovvero la liberazione dal vincolo di rispettare il prezzo massimo di cessione per la vendita dell’immobile, sia per la trasformazione, ovvero il passaggio dal diritto di superficie alla piena proprietà. Né l’affrancazione né la trasformazione, va specificato, sono obbligatori. Le famiglie che abitano in queste case possono rivendere le proprie case solo che, di fronte ad eventuali compravendite, devono rispettare il vincolo del prezzo massimo di cessione contenuto nella convenzione stipulata tra il Comune e i costruttori e sottoscritta dagli inquilini al momento della firma del contratto.

Per i cittadini, che parlano di “manovra speculativa”, i valori presi in considerazione dall’amministrazione, sono troppo alti. Se la delibera verrà approvata, scrive Gian Luca Riparbelli, presidente dell’Unione dei comitati piani di zona di Roma “comporterà degli aumenti sui costi dei corrispettivi per potere trasformare in proprietà gli alloggi attualmente in diritto di superficie che saranno in media del doppio rispetto a quelli calcolati secondo quanto previsto dalla vigente Delibera 40/2016, se non addirittura superiori di tre/quattro volte quando confrontati con i corrispettivi determinati dalle precedenti Amministrazioni Comunali prima del 2014”.

La nuova delibera inoltre, continua, “mantiene l’assunto della permanenza del vincolo sul prezzo massimo di vendita anche per le convezioni già scadute, assunto basato su un fallace quanto contraddittorio parere dell’Avvocatura, che non trova alcun riscontro nelle previsioni della Legge 448/1998, né tantomeno in nessuno negli schemi di trasformazione predisposti negli altri comuni d’Italia”.

L’opposizione dei cittadini si concentra anche sul costo delle affrancazioni. “Malgrado l’inserimento in detrazione degli oneri di urbanizzazione, questi nella pratica rimangono inalterati o diminuiscono molto meno di quanto dovrebbero poiché la formulazione per il calcolo del corrispettivo riportata nella nuova proposta ha rimosso la riduzione del 15% già presente nella Delibera 40/2016”.

“In commissione ci era stato promessa l’apertura di un tavolo di confronto tra i tecnici capitolini e i nostri per un confronto delle stime” spiega ancora a Romatoday Riparbelli. “Ma il tavolo non è mai stato aperto e l’amministrazione è andata avanti per la sua strada”. Per le circa 200.000 famiglie che vivono oggi a Roma in questi alloggi, continua “svanirà in molti casi la possibilità di potere divenire pieni proprietari dei propri alloggi a meno di dover pagare dei corrispettivi elevatissimi e fuori dalle proprie possibilità economiche”

Fonte: http://www.romatoday.it/politica/delibera-affrancazioni-cittadini-contrari.html

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