Questi sono i quesiti che giornalmente ci vengono posti dagli abitanti di Casal Monastero, per questo vorremmo, come del Comitato di Quartiere, fare un po’ di chiarezza sull’argomento.
Ma facciamo un passo indietro per andare alle origini di questa odierna problematica, e ripercorriamo insieme le tappe fondamentali che ci hanno portato all’attuale condizione .
L’edilizia convenzionata su cui è la caratteristica della maggior parte degli immobili di Casal Monastero, quindi la problematica coinvolge quasi il 90 % dei proprietari, innanzitutto, questa tipologia costruttiva nasce per garantire il diritto alla casa dei ceti medi, di conseguenza il Comune di Roma ha fornito dei terreni a basso costo o in diritto di superficie per 99 anni alle società costruttrici o cooperative , con la stipula di una “ CONVENZIONE”, questo documento di accordo è un atto pubblico, che sancisce anche il modo di alienazione del bene. Le cooperative hanno usufruito di agevolazioni per costruire e anche di mutui agevolati, il tutto normato dalla legge n. 865 del 1971. Pertanto, questi immobili secondo le linee guida della convenzione (tengo a precisare che ogni fabbricato ha la propria convenzione reperibile anche in conservatoria, dal notaio che l’ha stipulata, o ne sono in possesso di copia anche gli amministratori di condominio) devono essere venduti ad un prezzo agevolato chiamato “ Prezzo Massimo di Cessione”.
Negli anni, i Notai, le Banche, gli Intermediari e lo stesso Comune di Roma, non ha tenuto in considerazione tale vincolo, ma l’immobile trascorsi i canonici 5 anni dall’assegnazione veniva rivenduto al prezzo di mercato con il benestare del Comune.
Nel 2011, il primo stravolgimento, il Governo decide di fare cassa istituendo l’AFFRANCAZIONE (legge 106/2011) ovvero i proprietari degli immobili edificati con queste caratteristiche possono svincolare la loro proprietà dalla convenzione stipulata in precedenza, versando al Comune un corrispettivo e modificando la vecchia convenzione attraverso un atto pubblico.
Questa direttiva sottolinea il fatto che gli immobili erano e sono ancora soggetti a vincoli e quest’ultimo non ha mai cessato di gravare sulle compravendite successive. Da ciò una sentenza del tribunale di Roma nel 2015 n. 18135 sottolinea il prezzo massimo di cessione come assoluto imperativo e segue l’immobile in ogni compravendita successiva, ed è quest’ultima sentenza che scatena definitivamente il CAOS tra venditori e acquirenti, fioccano le richieste di risarcimento per gli acquirenti che hanno acquistato gli immobili a prezzo di mercato, per indebito oggettivo, si costituiscono dei Comitati di venditori vittime di questa richiesta uno in particolare è “ Comitato Venditori 18135”.
Quindi ad oggi i proprietari di abitazioni costruite in edilizia agevolata assoggettata a convenzione, possono vendere il loro immobile al prezzo massimo di cessione come previsto nella convenzione oppure possono chiedere l’affrancazione versando al Comune di Roma un corrispettivo per essere esonerati dal vincolo e poter vendere il loro bene al prezzo di mercato.
In questo momento ci sono circa 3600 richieste ed i tempi medi per le pratiche urgenti sono passati da 180 giorni a 240, vi ricordiamo che le pratiche sono poste in urgenza solo se hanno determinati requisiti, ovvero, un preliminare di compravendita già sottoscritto e trascritto, in caso di successione, o in caso di sentenza o omologa di separazione .
Per il Calcolo del Prezzo massimo di cessione o per la richiesta di affrancazione potete rivolgervi al C.d.Q. Casal Monastero in via Poppea Sabina n. 71 il venerdì dalle 17:00 alle 19:00 ed il sabato dalle 10:00 alle 12:00 e, vi forniremo tutta la modulistica necessaria e tutte le indicazioni per procedere autonomamente alla richiesta presso il Comune di Roma.
A.S.S.C. Casal Monastero
Il Direttivo