L’esposto dopo l’aggravarsi della situazione igienica nel quartiere: “Rischiate anche sul piano penale”
di LORENZO D’ALBERGO
All’inizio ci hanno provato i residenti. Ora alla crociata contro il degrado di Casal Monastero si unisce anche il commissariato San Basilio. Su carta intestata della Questura, la dirigente Agnese Cedrone, ha messo nero su bianco quello che i membri del comitato di quartiere sostengono da mesi: “La situazione è ormai fuori controllo”.
Perché ai limiti del IV Municipio, alla periferia appena fuori dal Grande raccordo anulare, la raccolta porta a porta non funziona e il degrado avanza. La lettera della polizia indirizzata ai vigili urbani, all’Ama e all’Asl presenta al Campidoglio il conto: “Corre l’obbligo di informare sulla situazione di elevata criticità in cui versa il quartiere, determinata non solo dalla presenza eccezionale di quantità di rifiuti ammassati lungo le vie del quartiere in corrispondenza dei cassonetti adibiti alla raccolta differenziata porta a porta, ma anche da una situazione di degrado e carenza di pulizia e manutenzione delle aree pubbliche come i marciapiedi, quasi tutti coperti di erbaccia mai estirpata e da rami di arbusti e piante che crescendo hanno completamente coperto i suddetti costringendo i residenti a camminare sulla strada”. Non è finita qui: nella lista ci sono anche i cinghiali che vivono nella boscaglia di via Corniculum “con elevati rischi” tanto per i runner che per gli automobilisti.
La conclusione della missiva spedita giovedì e recapitata anche ai cittadini dell’Associazione sportiva socio culturale Casal Monastero è un invito nemmeno troppo velato al Comune a intervenire in tempi brevi: “In considerazione del forte allarme sociale venutosi a creare e dei seri rischi per la salute pubblica con gravi responsabilità di tipo penale (le ultime parole sono sottolineate, ndr) nei confronti dei soggetti inadempienti, si chiede di valutare l’opportunità di sottoporre all’attenzione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica la problematica”.
I residenti, più semplicemente, lo definiscono “abbandono”. Elvina Gjoni, rappresentante dell’associazione di quartiere, ricorda ogni singolo step del tracollo: “Il porta a porta non va. Ci sono stati sempre problemi, ma ora non ne possiamo più. I rifiuti non vengono più ritirati, resta ammassata dentro e fuori i cassonetti. Abbiamo interi vialetti e giardini bloccati dall’immondizia”. Le mail al Municipio – rimasto senza guida dopo la sfiducia della maggioranza 5S alla minisindaca Roberta Della Casa – e all’Ama sono rimasti senza riscontri: “Siamo arrivati all’esasperazione – riprende Elvina – abbiamo presentato un esposto e chiederemo il rimborso della Tari come è già accaduto a Settebagni. Ma non si dica che sappiamo solo lamentarci. Non ci interessano le beghe politiche. Vogliamo solo che i servizi funzionino. Abbiamo il nostro gruppo retake, ci teniamo. Siamo proattivi. Ma da soli non ce la facciamo più”. Adesso, però, accanto ai cittadini c’è anche la Questura.
A.S.S.C. Casal Monastero