Disagi trasporto pubblico a Casal Monastero

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Pubblichiamo questa lettera che un giovanissimo (16 anni) cittadino del quartiere ci ha inviato, “con la speranza che tramite voi arrivi ad ATAC”: una lettera cruda e arrabbiata che dice una verità così evidente da risultare incredibile e VERGOGNOSO che rimanga inascoltata. Grazie Lorenzo!

Buongiorno,
Sono un ragazzo di 16 anni residente a Casal Monastero e scrivo questa lettera per manifestare il mio sdegno da cittadino romano. Vorrei raccontare la storia di un quartiere , un quartiere di periferia dove il disservizio dei mezzi pubblici è totale e ciò causa molti disagi a tutti gli abitanti. In questo posto che si trova a Roma, la capitale d’Italia e non nel Burundi è possibile incontrare studenti che impiegano un’ora e mezza per raggiungere le scuole, distanti alcuni chilometri, A PIEDI visto che le corse degli autobus saltano con molta frequenza.
Sempre in questo quartiere e sempre a causa dei disservizi offerti da ATAC-TPL i lavoratori giungono in ritardo sul posto di lavoro perdendo parte della loro retribuzione o subendo dei richiami per cause che non dipendono da loro. Non è possibile andare in centro per una passeggiata con gli amici perché come è capitato a me ieri sera e molte altre volte succede che per tornare a casa bisogna aspettare l’autobus al capolinea per un ora e un quarto. Nonostante sia stata aggiunta un’altra linea (344) la situazione del trasporto pubblico nel nostro quartiere sta solo che peggiorando visto che le vetture di entrambi gli autobus sono state dimezzate cosi come le corse (e molte di esse come già detto non vengono effettuate) e i percorsi sono diventati più lunghi.
Questa situazione è inaccettabile visto che noi siamo cittadini quanto quelli che risiedono in centro e paghiamo le tasse come loro perciò non capisco la differenza di servizio o abissale tra una zona e l’altra della città. Inoltre vorrei ricordare che tutti noi paghiamo il biglietto/abbonamento per un servizio che definirei SCHIFOSO!!!! (dire scarso sarebbe un complimento).
Invito per tanto gli ispettori ATAC e i cari dirigenti seduti sulle loro comode poltrone(che come vedo guadagnano stipendi di 200-300 mila euro l’anno, soldi che potrebbero essere investiti in altro modo visto che mi sono un po’ troppi a mio parere ) , a farsi un giro dalle nostre parti per verificare loro stessi quanto io dico.
Spero che questa lettera venga LETTA e gradirei una risposta con delle spiegazioni a tutto ciò perché ci state prendendo IN GIRO da anni ormai e noi siamo esasperati e pieni di rabbia.

Lorenzo

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